giovedì 1 marzo 2012

Meterra


Copertina di Malleus

Quando ho concluso la lettura di questo libro sono rimasta sorpresa. Sorpresa dalla ricchezza e dalla fantasia della storia, ma anche dalla maestria dell’autore, Andrea Cisi, nel raccontarla.
Meterra nasce come romanzo per ragazzi, senza nulla da invidiare a un fantasy per adulti.
La protagonista è la giovane Mimì, una ragazzina un po’ strana e dal passato oscuro, che vive coi nonni e il padre in un quartiere di Genova. La città, e nello specifico Borgo degli Scontri, è teatro di appassionanti sfide a biglie tra i tanti monelli che bazzicano i vari quartieri, tifando per l’uno o per l’altro campione; Mimì è l’attuale campionessa in carica. Ma nel bel mezzo di una sfida, Mimì viene richiamata da una voce, che insistente rimbomba nella sua testa e sembra volerla attirare verso un anonimo tombino in uno dei tanti vicoli bui di Genova. Eppure quel semplice tombino rappresenta una porta, una via d’accesso per il mondo di Meterra, da cui la stessa Mimì proviene. Perché è stata richiamata a Meterra? Qual è la sua missione? E cosa si nasconde nel passato suo e dei suoi veri genitori? La ragazzina troverà risposta a queste domande a poco a poco, durante un pericoloso viaggio che fortunatamente non sarà da sola a intraprendere: al suo fianco l’inseparabile criceto Caramello, i piccoli ma combattivi bleürl e due compagni umani dall’onestà alquanto discutibile. Ma c’è anche chi non è affatto contento del ritorno di Mimì su Meterra e farà di tutto per levarsela di torno una volta per tutte…
Già da questa brevissima trama (fatta più per “incuriosire” che per “dire”) si può evincere la ricchezza di questo romanzo; tantissimi in realtà sono i personaggi che avranno un ruolo più o meno importante nello svolgersi delle vicende, chi restando confinato in questo mondo (gli amichetti di Mimì, Marcello e Virna, che preoccupati indagheranno sulla sua scomparsa, il vecchio Bernardo, uno dei pochi a conoscere l’origine di Mimì, le tre sentinelle a guardia della porta), chi nell’altro (Ugghimineo e Marabillio, gran vegliardi di due differenti tribù di bleürl, le tre streghe veggenti, i malvagi Zerf) e chi spostandosi da un mondo all’altro a caccia della sua preda (gli spietati segugi, addestrati nel Formicaio a fare un’unica cosa: uccidere).
Vivide e realistiche sono le descrizioni che Cisi fa della città di Genova, coi suoi affascinanti carruggi (e i numerosi borseggiatori), e appassionanti sono le descrizioni delle sfide a biglie tra i monelli, in cui ciascuna biglia ha il suo nome e la sua storia.
Infine l’intreccio è ben congegnato, seppure la carne al fuoco sia davvero tanta.
Purtroppo (o per fortuna) le vicende di Meterra non si concludono con questo libro, ma esigono un seguito. E allora a chi, come me, ne è stato conquistato non rimane che un’unica cosa da fare: mettersi il cuore in pace e armarsi di santa pazienza.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...